L’aderenza alla terapia oggi ha un nuovo alleato: il Patient Support Program
I Patient Support Program sono dei percorsi di edutainment multicanale tra isf, medico e paziente in grado di migliorare concretamente la qualità di vita, l’assistenza terapeutica e l’outcome dei pazienti, più in generale la salute delle persone.
È ormai un dato acclarato che la scarsa aderenza alle prescrizioni del medico sia la principale causa di non efficacia delle terapie farmacologiche ed è, spesso se non sempre, associata a un aumento degli interventi di assistenza sanitaria, della morbilità e della mortalità; in sintesi, la scarsa aderenza rappresenta un’area di rischio per i pazienti, per il sistema sanitario e, di riflesso, per l’intera comunità.
In un’era in cui la ricerca di informazioni riguardanti la salute è la terza attività online più comune e il 59% delle persone si rivolge a Internet per trovare le risposte alle domande su specifiche patologie, il canale digitale appare come la strada più efficace sulla quale tracciare “una nuova rotta” della partecipazione attiva.
In questo scenario, la rivoluzione apportata dalla “salute digitalizzata” offre delle possibilità fino ad oggi solo marginalmente sfruttate, possibilità che, se ben individuate e costruite, potranno rappresentare una pietra angolare della salute del futuro. Per fare un esempio di “digitalizzazione fruttuosa della salute”, oggi parliamo di engagement del paziente in percorsi motivazionali, informativi ed educativi che prevedono il coinvolgimento attivo della persona in programmi salute fruibili su piattaforme digitali, appositamente realizzate dalle web agency per le aziende farmaceutiche.
Questi programmi salute possono essere di varia natura a seconda dei target che coinvolgono, della patologia o dell’area su cui si muovono e, infine, della modalità di erogazione (via medico, via farmacista oppure pubblicizzate con campagne di comunicazione – advertising – specifiche).
Le principali categorie di Patient Support Program sono riassumibili in due distinti percorsi:
- da un lato abbiamo i Patient Support Program dedicati alla diagnosi precoce e alla prevenzione, dove l’utente può prendere visione e consapevolezza delle necessarie azioni che deve (o che dovrà) intraprendere per monitorare il proprio stato di salute in relazione all’età, alle proprie caratteristiche fisiche, alla storia familiare, ecc.
- Dall’altro lato abbiamo i percorsi che ingaggiano il paziente che ha già consapevolezza del suo stato di salute o che – in seguito alla diagnosi – è già stato avviato ad un piano terapeutico dal proprio medico oppure ha ricevuto dal proprio farmacista, in ottica di counselling, i consigli per trattare una determinata problematica di salute.
In entrambi i casi, i Patient Support Program hanno una straordinaria forza sul piano della relazione medico-paziente, nel senso che offrono al paziente/cliente della farmacia una risorsa aggiuntiva rispetto al solo farmaco o al solo integratore: la logica alla base è fornire al paziente/cliente un “prodotto + servizio” che aiuti la persona nella gestione della sua problematica.
Cosa molto importante, i programmi salute, così come sono concepiti, non si sostituiscono al medico o al farmacista ma sono dei “complementi” che si integrano con l’attività del professionista sanitario senza, però, entrare nello specifico professionale e clinico dell’operatore. I Patient Support Program, infatti, non entrano mai nel merito del piano terapeutico ma contribuiscono a fornire informazioni ai pazienti riguardo: il corretto stile di vita, il regime alimentare più idoneo o quello più equilibrato per questa o quella circostanza, consigli e suggerimenti su movimento, ecc. In questo modo, medico o farmacista possono contare sui benefici di un supporto motivazionale e razionale finalizzato a guidare il paziente verso un più efficace “vissuto” della propria condizione e, d’altro canto, possono “smarcarsi” da tutte quelle attività non focalizzate squisitamente sulle proprietà o sulle caratteristiche dei farmaci (posologia, effetti collaterali, ecc.) che stanno prescrivendo o consigliando (come ad esempio la dieta, il corretto stile di vita, ecc.). Con l’approccio tradizionale la responsabilità di tutti questi aspetti ricadrebbe in gran parte sugli operatori sanitari, con un modesto ruolo per il paziente. Gli interventi per valorizzare l’educazione e il sostegno psicologico, per motivare obiettivi personalizzati, per supportare l’aderenza al trattamento e i cambiamenti comportamentali, possono essere le soluzioni per una nuova era della relazione medico/farmacista-paziente.
E a confermare tutto ciò, alcune recenti ricerche hanno dimostrato che più i pazienti sono coinvolti attivamente in un determinato piano terapeutico, più sono evidenti gli outcome e, complessivamente, l’esperienza di cura: i “tailoring patient support” o programmi salute, insomma, aumentano significativamente non solo la partecipazione dei pazienti ma anche la fiducia che il singolo ripone nel suo percorso terapeutico (e dunque nel suo medico o farmacista). Più il paziente è coinvolto attivamente nel processo di cura, più questo sarà rispondente e aderente al piano terapeutico, più questo potrà trarre benefici e motivazione a perseguire gli obiettivi. In conclusione, i programmi di supporto ai pazienti possono contribuire a costruire un processo di cura o trattamento funzionale ed intuitivo (quindi più facilmente seguibile), un processo fatto di coinvolgimento e conoscenza e finalizzato a rafforzare la partecipazione attiva del paziente e la sua aderenza a questo o quel piano terapeutico.
Upvalue costruisce specifici programmi di engagement, funzionali e accattivanti, dedicati al miglioramento dell’aderenza alla terapia dei pazienti e destinati a fornire al medico un valido sostegno nella relazione con i suoi pazienti.
Vanni Vischi
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