PATIENT ENGAGEMENT: LA SALUTE A PORTATA DI CLICK.
Tecnologie digitali al servizio del paziente: il diritto alla salute dal virtuale al reale
Cos’è l’engagement del paziente
Engagement significa coinvolgimento, e nel rapporto medico-paziente rappresenta la capacità di creare una relazione di fiducia basata su una comunicazione paritaria tra chi somministra le cure, e chi le riceve. Se fino a ieri il patient engagement poteva costruirsi solo in modo tradizionale, attraverso la conoscenza diretta tra pazienti e medici all’interno delle strutture fisiche di pertinenza (ospedali, cliniche, ambulatori, studi privati ecc.), nel 2021 è sul virtuale che dobbiamo puntare. La pandemia da Covid-19 ha messo come non mai alle corde il sistema salute nel mondo, mostrandone senza veli i limiti e le crepe.
Un sistema che in Italia si basa su protocolli farraginosi, lenti, su una burocrazia che per voler essere democratica, diventa profondamente ingiusta ai limiti della crudeltà. E così, la sensazione che emergeva da entrambe le parti mentre i mesi passavano – quella di chi operava all’interno del sistema sanitario, e quella di chi vi si rivolgeva – era di grande frustrazione. Il diritto alla salute leso dal sistema che avrebbe dovuto garantirlo. Una delle ragioni che hanno portato a questo parziale fallimento è stata la mancanza di una comunicazione efficace tra apparati sanitari e utenza. Una comunicazione che si è rivelata troppo spesso deficitaria, fallace e incoerente.
L’empowerment del paziente migliora il sistema salute
Durante la pandemia da Covid-19 molti pazienti si sono sentiti sperduti. Il sistema ha funzionato a macchia di leopardo, e la mancanza di coordinamento ha generato profonde disparità tra regioni nell’erogazione delle cure e nel tracciamento dei sintomatici, con conseguenze purtroppo drammatiche. Malati cronici e pazienti oncologici hanno subito ritardi nelle loro terapie, e nei controlli di screening, e troppi, per paura dei contagi, hanno trascurato sintomi e malesseri pur di evitare di recarsi al pronto soccorso o a visita in ospedale. Numeri di telefono che squillavano a vuoto o, dall’altra parte, persone non in grado di fornire indicazioni pertinenti. A tutto questo abbiamo dovuto assistere senza poter fare nulla.
Ma il tempo della passività è finito. Oggi ognuno di noi desidera avere voce in capitolo sulla propria salute, avere strumenti validi per decidere. In buona sostanza, ciò che serve oggi al sistema salute per migliorare se stesso, è l’empowerment del paziente, che si raggiunge soddisfacendo tre esigenze fondamentali:
- La possibilità di reperire facilmente informazioni valide e aggiornate sulla propria patologia e sulle opzioni di cura disponibili
- La possibilità di contattare con rapidità e da casa professionisti sanitari – dal proprio medico di base ad uno specialista per patologia o terapia – e di potersi interfacciare con loro instaurando un dialogo costruttivo
- La possibilità di scegliere strutture mediche pubbliche o private e di prenotare direttamente visite e controlli (anche per semplici consulti)
Utopia? Non più. Oggi l’engagement del paziente passa per le piattaforme digitali e per la telemedicina. Sono questi gli strumenti che possono garantire un vero diritto alla salute, perché il virtuale – togliendo di mezzo inutili intermediari – garantisce immediatezza ed esattezza di comunicazione, rispetto della privacy e sicurezza, eliminando i rischi connessi con l’eccessiva frequentazione di ospedali e strutture sanitarie.
Tutto on-line. In linea diretta. Con chi?
Piattaforme digitali e programmi integrati al servizio del rapporto medico-paziente
L’AI e lo sviluppo di soluzioni digitali offrono un’opportunità imperdibile ai professionisti della salute: quella di potersi interfacciare direttamente, in sicurezza, con il proprio target di utenti. La partecipazione attiva del paziente è infatti una condizione imprescindibile per il successo di un protocollo di cure. Non si tratta solo di personalizzare il percorso terapeutico, quanto di creare una finestra di dialogo sempre aperta che consenta, a chi riceve le cure, di avere un feedback dal medico di riferimento senza attese angosciose e pericolosi ritardi. Una connessione one-to-one che permetta ai medici di reperire dal proprio paziente, a cadenza regolare, informazioni sulla risposta alle cure e sullo stato di salute complessivo. Dati che possono essere facilmente usati – con pieno rispetto della privacy – per studi statistici e condivisioni tra pari.
App e piattaforme digitali integrate sono i più validi supporti all’engagement del paziente fornendo programmi educazionali personalizzati su patologie, cure disponibili e consigli pratici di gestione dei sintomi nella vita quotidiana. Dall’altra parte del touch screen, o a portata di mouse, team di medici e terapisti comunicano direttamente con i loro utenti, pronti a rispondere ai quesiti, a fugare dubbi, a fornire indicazioni terapeutiche e sostegno psicologico.
La telemedicina può sostituire egregiamente le visite in ambulatorio quando queste non siano possibili, e in generale in alternanza agli incontri in presenza. Questionari di autovalutazione (e-Pros) per il monitoraggio dei sintomi all’interno di un regolare screening di controllo delle cure e dell’evoluzione delle patologie croniche completano e perfezionano l’offerta delle piattaforme all in one che sfruttano i canali digitali per collegare utenti e professionisti della salute – sia nel privato che nel pubblico – in un proficuo e costante rapporto di comunicazione diretta.
Ottimizzare il patient journey con le risorse digitali
Il patient journey definisce il percorso di cura del paziente. Le tecnologie informatiche e i supporti digitali abbattono i tempi e i costi di questo viaggio, la rendono un’esperienza più sicura e confortevole. Le distanze vengono superate, i ritardi e i disagi ridotti al minimo, e prevenuto il pericolo che il paziente/viaggiatore si perda per strada.
L’esperienza drammatica della pandemia da Covid-19 ci ha insegnato che proteggere la salute dei cittadini deve essere la priorità di ogni Paese che si dica civile. E per farlo abbiamo necessità di più informazione, e di dispositivi digitali sicuri, subito fruibili, facili da usare che diano più potere decisionale e più consapevolezza ai pazienti. Queste risorse sono già disponibili worldwide, e sono ad un click da tutti noi.
Vanni Vischi
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