Tik Tok rivoluziona la comunicazione digitale, anche nell’Healthcare?
Si chiama TikTok e il nome è evocativo: rimanda a un suono, simile a quello del bussare alla porta. Per farsi aprire, vedere e (ri)conoscere. Insomma per darsi visibilità. È, infatti, questo l’obiettivo della piattaforma, più specificatamente una App, approdata prepotentemente in Italia nella scorsa estate ma già affermata da tempo negli Stati Uniti dove è ormai un ‘kult’, che consente di caricare on-line video e renderli visibili a una ‘community’.
A fare uso e a ritenere TikTok uno strumento ‘social’ doc, con le carte in regola, erano dapprima e inizialmente i giovani della Gen Z, i nati tra la seconda metà degli anni ’90 e i primi anni 2000, artefici di oltre 1,5 miliari di download, come confermano i numeri e il trend in costante crescita. Infatti, a gennaio 2019, Talkwalker riferiva e rilevava all’incirca 1,6M di menzioni dell’app TikTok, poi balzate in pochi mesi, a giugno scorso, a 2,6M di menzioni con una crescita del 62,5%, con una utenza pari a circa il 66% di giovani appunto, con meno di 30 anni.
Non è più così perché TikTok sta acquisendo fama, notorietà e utilizzo, anche in altre classi di popolazione e in ambiti specifici, come quello della salute. Fra gli argomenti più ricercati ci sono i problemi di infertilità di interesse soprattutto per donne e coppie che si stanno avviando a un percorso di fecondazione in vitro. Su TikTok possono trovare informazioni accreditate da pareri esperti di ostetrici e ginecologi che sfruttano questo mezzo visual per fare educazione sul tema, diffondere messaggi positivi e informativi, fino alla condivisione di storia per dare supporto a chi vive la stessa delicata problematica di salute.
Ma non solo, TikTok sta acquisendo sempre più spazio e apprezzamento anche nella rete di professionisti e brand, da quelli puramente commerciali come Pepsi, Nike e Sony Music che stanno strutturando una propria community in linea con nuovi influencer per creare contenuti rilevanti e farsi un seguito di follower, ma anche da professionisti più di settore, compreso l’ambito clinico assistenziale di infermieri, operatori socio-sanitari e altre specialità sanitarie. Tutti, indipendentemente dalla professione e dall’età, accomunati da un unico obiettivo: creare piccoli video divertenti da ‘postare’ e diffondere poi su TikTok.
Perché TikTok piace. Le ragioni sono diverse: è, innanzitutto, una piattaforma aperta, gratuita sotto ogni aspetto, a differenza di FB (Facebook) e Instagram che chiedono una ‘sponsorizzazione economica’ per pubblicizzare un prodotto o promuovere un post per una campagna di valenza sociale o sanitaria. Permette di fare un’esperienza diversa rispetto ai social prima citati, grazie a modalità nuove: una interfaccia innovativa, ad esempio, o l’assenza di news feed. Inoltre è meno rigida, ha meno regole, ha una reach più alta, lascia più creatività a chi propone e crea i post.
Non ultimo, ha (potenzialmente) un buon futuro di espansione: stando ai dati che registravano 500 milioni di utenti attivi al mese di giugno 2018, agli attuali e quasi 750 milioni registrati, TikTok sembra pronto a rivaleggiare con Instagram e il suo 1 miliardo di utenti attivi mensili che lo piazzano al 5° posto tra i canali principali di social media. Sebbene non si possa escludere di ipotizzare un doppio destino per TikTok che lo vede da un lato crollare sotto il peso e le influenze dei social di Zuckerberg, come è già accaduto a Snapchat (sebbene TikTok abbia caratteristiche meno replicabili), dall’altro fare un boom assoluto nell’arco dei prossimi 6 mesi, con l’apprezzamento di tutti coloro, stakeholder e marketer, che hanno creduto e visto lungo su questa app.
Le previsioni generali restano comunque al rialzo per il 2020, secondo anche l’opinione degli esperti, come Jay Baer CPAE Founder of digital Marketing , che ipotizza che i consumatori nel prossimo anno cominceranno a usare di meno i social media pubblici, sebbene l’uso in sé continuerà ad aumentare, a favore di altri mezzi di interazione collettiva più personale.
L’opinione dei marketer. È “bifronte”. Ovvero è positiva nei confronti degli utenti: ritengono infatti TikTok rispondente alle aspettative della popolazione social, desiderosa di abbandonare sempre più le grandi community verso la ricerca di quelle più rilevanti, con meno clamore, più contenuto e con un engagement più genuino. L’opinione è invece meno favorevole nei confronti propri, stimando TikTok un terreno ancora largamente da esplorare ma con opportunità attualmente limitate per i marketer, stante che ha introdotto, la pubblicità solo nel gennaio 2019, tuttavia con riscontri ottimi da parte di chi ha sperimentato questa funzionalità. Un esempio su tutti: #SwagStepChallenge, lanciato da Pepsi India, con zero costi di marketing e un’autopromozione alle stelle. Allora il consiglio dei marketer tra cui Giacomo Lucarini, Content Marketing Strategist e autore del Podcast “Web, Social e Cultura” su Telegram, è di essere come pionieri: cercare, sperimentare e creare qualcosa di assolutamente personale e originale da lanciare su TikTok, dopo avere osservato e analizzato se la piattaforma per fa al caso della propria attività professionale, compreso quella sanitari, e se può essere sfruttata come uno strumento super-innovativo per darsi visibilità e credibilità.
Stile comunicativo più personale. Cambierà, nella previsione degli esperti, anche il modo e il contenuto della comunicazione con argomenti più specifici e rilevanti anche nel “dialogo” con i brand, considerati anch’essi come entità viventi, con propri valori che si battono per le proprie cause e che vogliono conoscere meglio i propri consumatori/utenti, quasi a livello personale. E, in questa nuova ‘visione’ della comunicazione la farà da padrone il video, sempre più protagonista dei social media. Quindi , a detta degli esperti, anche blogger e advertiser dovrebbero concentrarsi su questo formato per catturare l’audience qualunque sia la piattaforma di utilizzo: Instagram, Twitter, Pinterest, senza perdere di vista soprattutto la GenZ, che si discosta da Facebook e che ha un potere di acquisto immenso, e che probabilmente per il prossimo futuro continuerà a dettare le regole della comunicazione social.
Più coinvolgimento per gli utenti. I protagonisti emergenti, come TikTok, stanno alleandosi con il proprio ‘pubblico’ per fare tendenza, ovvero promuovendo stili culturali che si ramifichino da e attraverso la piattaforma, instaurando un link più profondo con gli utenti così da ‘connettersi’ alle esigenze della nuova audience. Ovvero TikTok può rappresentare un efficace strumento per i marketer, ‘attivando’ il proprio brand ai trend culturali e a un pubblico sempre più dinamico, in evoluzione.
Vanni Vischi
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